Biografia artistica, mostre ed eventi
Mattias nasce all’Asmara (Eritrea) da genitori Italiani. Dopo una prima infanzia, trascorsa tra varie località dell’Africa Orientale al seguito dei frequenti spostamenti paterni, funzionario governativo in Abissinia, e un breve soggiorno in Irpinia, terra originaria dei propri genitori, si trasferisce con la famiglia a Roma. Qui, nei pressi della Campagna Romana, dove abita, porta avanti le sue riflessioni sulla natura e la propria visione artistica (e umana!) sincrasista. Allo scopo di arricchire sempre più le ragioni profonde della propria vocazione artistica si impegna anche in altri studi (laurea in discipline socio-politiche) e in differenti esperienze lavorative, nonché di viaggio (medio ed estremo Oriente- India in particolare- Urss, New England degli Stati Uniti ecc.). Tali scelte esperenziali lo rendono, fra l’altro, assolutamente indipendente da qualsiasi condizionamento di mercato o di corrente nel realizzare con piena libertà interiore le proprie personali intuizioni artistiche. Lasciate molto presto le “piacevoli” esercitazioni adolescenziali dell’apprendistato tecnico-pittorico, si dedica, dalla metà degli anni cinquanta fino ai primi anni settanta, ad una intensa diversificata sperimentazione artistica. Realizza fra l'altro una serie di opere pittoriche in base ad un canone estetico che si è dato e che definisce della discorsività degli spazi contrapposti e paralleli… Di tutta la sperimentazione formale di quegli anni, soltanto queste ultime opere faranno parte della sua prima mostra personale che organizzerà a Roma agli inizi del 1976.Precedentement
Per
il piano
poetico l’artista inserisce già
nell’invito alla mostra un
appello in versi, rivolto
agli amici
poeti,
artisti e
scienziati che, sia pure allegoricamente, riassume
il senso complessivo della mostra. Ma la
composizione poetico-visiva
di assoluta originale rilevanza, perché anch’essa emblematica
della poesia sincrasista,
è rappresentata dal
Sogno n° 1, che
da lì a qualche anno, sarà esposto con altre due simili composizioni,
in un evento artistico internazionale presso la
Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna. Per il piano installattivo-concettuale-comportamentale Mattias realizza una porta-Vagina, dalla quale “costringe” il fruitore a entrare in un utero illuminato e specchiato all’infinito. Qui il fruitore si “deve” denudare e, dopo che la sua figura è stata riflessa da ogni parte, è “forzato” a passare in uno spazio quasi buio, dove la propria nudità si confronta da subito: con l’immagine di una Natività-Maternità (opera del’artista medesimo) posta su un cavalletto sotto un raggio di luce; quindi col Bambino pentagonale realizzato da Mattias sul leonardesco Uovo-Uomo Vitruviano appeso alla parete; e infine con una Lastra mortuaria posata in terra. Dopo di che fuoriesce felice dalla Vagina…………..perché Rinato a……Nuova Vita. Per il piano formale vi figurano diverse opere, quasi tutte antesignane della futura Arte Sincrasista; ma fra queste, l’unica della serie ad essere stata dipinta senza rispettare i canoni compositivi delle altre (secondo la teorizzazione dei piani contrapposti e paralleli formulata in quegli anni da Mattia), può senz’altro ritenersi l’opera pittorica emblematica di tale Arte. Si tratta della Natività o Madonna del parto, più nota come Maternità, la cui particolare struttura lascia perplesso lo storico dell’arte Udo Kultermann, che visita la mostra, per non avere mai visto realizzato in pittura un abbraccio materno così singolare! Stimolato da varie domande sulla gestazione di tale opera (durata peraltro circa nove mesi!) Mattias ne parlerà dettagliatamente in un articolo su Voce-Arte.
1977
-
Presso
Vi
prendono parte numerosi validi artisti, come da
catalogo pubblicato da La
Nuova Foglio Editrice.
Marilena Pasquali, in una breve presentazione dei
Tre Sogni,
ne coglie con particolare acutezza, la loro intima profonda essenza.
In seguito, sul
Sogno n° 1, per comunanza
di idealità, apporranno la loro firma:
W. Burrough, G. Corso,
E. Evtusenko, L. Ferlinghetti,
Allen Gisberg, Fernanda Pivano
e altri poeti amici.
1979–
A Castelporziano-Roma
durante il Festival Internazionale di Poesia
Mattias dipinge la
tela e compone la
lirica :
Un Albatros a
Castelporziano.
1983
-
A Roma, presso
1986
-
Ideazione dell’Arte Scrittoria Sincrasista
e redazione del
Manifesto Sincrasista,
che
Amelia Rosselli
tradurrà in Inglese alcuni mesi dopo.
1987 - A marzo, organizza e presenta presso il suo Scriptorium romano (ribattezzato in seguito Sincratorium) la prima esposizione di Sincrarti, ossia di opere Scrittorie sincrasiste. Su la Repubblica, con poche perspicaci parole, Mario de Candia dà notizia per primo delle originali potenzialità creativo-trascrittive di questa nuova arte scrittoria: sincrasista.
1987 –
Il 12 luglio, nella Piazza del Duomo di
Spoleto, con una
Performance artistica
notturna
Mattias mostra al pubblico sia il Manifesto che alcune
Sincrarti, ed “urla”,
testimoni il pubblico, la luna e le stelle, il suo
Credo Sincrasista d’Uomo
e di
Artista
tramite una Lettera
(ita-eng)
indirizzata “emblematicamente”
al nuovo segretario del partito comunista dell’URSS
Mikail S. Gorbaciov,
ma
diretta “significativamente”
a tutti i
Leader politici di
Madre Terra.
1988 -
Roma –
In
Via Giulia, nei tre locali della
Galleria d’arte “
1998 - Palermo -
in
Santa Maria dello Spasimo*,
davanti a un numeroso pubblico
Mattias illustra,
commentandolo, il
Manifesto Sincrasista
e realizza, in estemporanea, una
Sincrarte ispirata alla
Sicilia, che lascerà
in dono, tramite il locale Assessorato alla Cultura, alla città di
Palermo.
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